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Il libro propone nuove e appassionate riflessioni sul nostro rapporto con l'esperienza artistica, sia sul piano culturale sia su quello emozionale. C'è oggi, infatti, per tutti noi un crescente bisogno di appagamento estetico e spirituale che si scontra però con l'evidente difficoltà di comprendere i linguaggi espressivi ed il loro rapporto con i contesti di riferimento. Ne può scaturire persino un senso di disagio, specie nel pubblico meno esperto, tale da rendere l'arte una dimensione difficile da raggiungere, con ricadute che interessano lo sviluppo della persona ma anche l'equilibrio sociale e relazionale degli ambienti di vita. Attraverso un intreccio di riferimenti filosofici e storico-culturali, l'autrice si addentra nella complessità dell'esperienza estetica, illustrandone il sottile equilibrio tra forma visibile e senso invisibile, richiamando il mondo visionario di Charles Schulz, magnifico indagatore, nelle immortali strisce dei Peanuts, di quel codice tanto cruciale quanto inafferrabile della bellezza come cura dell'anima di cui questo libro esamina le innumerevoli implicazioni.